Chiamare l’assistenza stradale in caso di incidente, significa sicuramente chiamare un supporto per l’automobilista che, però, va incontro anche ad una serie di responsabilità riguardo le circostanze in cui avviene il fermo della propria vettura o motociclo.
In alcuni casi, infatti, il veicolo coinvolto nel sinistro o sorpreso in stato di non ottemperanza delle norme del Codice della Strada, viene sottoposto a sequestro o fermo amministrativo. Per questo, spesso, l’officina che effettua il servizio di assistenza stradale è attiva anche come depositeria giudiziaria, dove tali veicoli vanno messi a custodia – oppure è in grado di portare i mezzi trasportati, fino al deposito giudiziario più vicino.
Il sequestro dei veicoli coinvolti in un sinistro stradale, in particolare, viene ordinato direttamente dalle autorità che rilevano l’incidente, le quali dispongono, appunto, che siano ricoverati in degli appositi depositi giudiziari tramite il carroattrezzi.
Tutto ciò avviene anche in caso di violazione del Codice della Strada, nel quale è prevista la sanzione accessoria del sequestro e della conseguente custodia di veicoli.
Il soccorritore, o azienda che esegue il servizio di soccorso stradale con carroattrezzi, è obbligato per legge a custodire il veicolo (art. 1117 del Codice Civile), presso degli appositi siti di depositeria che siano garage, autorimesse, parcheggi, etc.
L’articolo 1177 prevede che, fino alla riconsegna, il veicolo deve considerarsi “in deposito” – una tutela a livello legale e una necessità nei casi in cui il veicolo sia ormai impossibilitato a circolare, causa incidente.
In ogni caso però, non è certo un servizio gratuito: esistono delle specifiche tariffe da applicare per il deposito giudiziario, che sono fissate dall’autorità locale per veicoli sottoposti a tali vincoli.
Oltre a queste eventualità, il caso più classico, invece, è quello in cui forse più o meno tutti gli automobilisti incappano nel corso della loro vita: la rimozione del proprio veicolo per divieto di sosta o intralcio alla circolazione.
L’auto, la moto o il furgone, verranno presi dal carroattrezzi per essere portati direttamente verso il deposito giudiziario, in vostra assenza!
Tale sanzione accessoria della rimozione del veicolo o del blocco, si applica secondo la normativa contenuta nell’articolo 210 del Codice della Strada, e nel verbale di contestazione della violazione del divieto di sosta, deve essere indicata tale eventualità.
In parole povere, quando l’autorità preposta, vigile o polizia municipale, siano decisi a far rimuovere il veicolo, scatterà il suo trasporto con i mezzi di soccorso stradale verso il deposito giudiziario, al quale sarà necessario rivolgersi per ottenerne la restituzione.
Anche in tal caso, è un servizio di certo non gratuito e sarà necessario, per riottenere la propria autovettura o moto, pagare le spese di intervento del carroattrezzi, la rimozione e la custodia in base al tempo trascorso.
Saldare la sanzione monetaria, invece, non è obbligatorio per riavere il proprio veicolo, dato che è possibile presentare un ricorso nel giro di 60 giorni.
Per ottenere lo “sblocco” e la riconsegna del veicolo, l’intestatario dovrà presentare un documento di identità valido e la carta di circolazione del veicolo (è possibile un ritiro con delega del proprietario e fotocopia del suo documento di riconoscimento). La depositeria giudiziaria nella quale sarà la vostra auto, vi contatterà entro pochi giorni, nel caso non siate al corrente della rimozione del veicolo.
Per ogni eventuale rimborso assicurativo, è sempre consigliabile avvertire la vostra compagnia di assicurazioni, magari non siete del tutto al corrente delle opzioni della vostra polizza assicurativa comprensiva di soccorso stradale!
I costi che si applicano per questo servizio, sono basati sulla rimozione e recupero del veicolo, maggiorati, ovviamente, dai costi della custodia presso i centri autorizzati.
La tariffa finale, quindi, è comprensiva del diritto di chiamata e uscita del carroattrezzi, degli interventi di recupero e del costo chilometrico per andata e ritorno dal deposito.
Nel momento in cui arriva il veicolo in deposito, si parte da un costo base di circa 40 euro di rimozione, a cui si aggiungono i costi di circa € 3 per chilometro del trasferimento al deposito.
Per le tariffe giornaliere del deposito, si parte dai € 3,00 al giorno per i motoveicoli, fino ai 6-10 € al giorno per le autovetture. Autocarri e autobus hanno tariffe differenziate di circa € 16 giornaliere. Costi indicativi, che hanno comunque delle variabili in base al tempo di durate e alle condizioni del deposito.
I depositi, infatti, si distinguono tra quelli in area recintata scoperta o coperta, area di deposito chiusa e coperta – con maggiorazioni per quelli più riparati.
Non sono infrequenti i casi in cui i titolari degli autoveicoli incidentati, che vengono trasportati al deposito giudiziario, abbandonino la loro auto in loco.
Come mai? Le aziende che operano nel soccorso stradale lo sanno bene, dato che in diverse eventualità i costi della riparazione dell’auto, del carroattrezzi e del deposito non sono economicamente un investimento nel recupero della propria vettura, bensì vengono percepiti come una spesa in perdita.
Un’auto ormai vecchia, magari da rottamazione, non val bene una spesa per il ritiro, superiore al valore del veicolo danneggiato. In tali casi, è usanza non ritirare il veicolo presso il deposito e lasciarlo presso la società di soccorso stradale.
La legge tutela tali autofficine o società, tramite una norma dell’articolo 2756 del Codice Civile, la quale a fronte del credito non saldato, autorizza la società al trattenimento del veicolo, con la presa in carico e trasporto verso l’autodemolizione e il recupero dei ricambi.
Tale operazione può generare un profitto in gradi di risarcire il soccorso stradale dalle spese insolute di trasporto e custodia del veicolo.