Radiazione auto senza demolizione
Vuoi cancellare il tuo vicolo dal PRA? Allora devi eseguire la cosiddetta radiazione auto o moto. Ma devi per forza rottamarla? Sembra di no, e vediamo perché.
Di certo, non sempre si può cancellare la propria auto dal Pubblico Registro Automobilistico senza entrare in un centro autodemolizioni ma è possibile ricorrere alla radiazione auto come una pratica altrettanto “definitiva”.
Come radiare l’auto dal Pubblico Registro Automobilistico
La radiazione della vettura pone fine al suo ciclo vitale, ed è bene sapere che non potrà più circolare una volta radiata. Quindi, se si decide di eliminarla dal PRA si dovrà essere sicuri di questa azione.
Di solito, si elimina l’auto dal PRA, ossia l’ente che registra tutti i passaggi di proprietà dei veicoli e ne certifica lo stato, quando si vuole demolire il veicolo, oppure quando si esegue per esportazione.
Nel primo caso, quando si vuole rottamare l’auto, ci si reca dallo sfasciacarrozze, si consegna la vettura e seguendo le dovute procedure, si otterrà il certificato di rottamazione e poi la radiazione auto dal PRA.
Nel caso in cui la radiazione auto sia senza demolizione ma per esportazione, allora si dovrà seguire un iter diverso. Bisogna consegnare i documenti del veicolo presso la sede del PRA più vicina, nei cui uffici il personale emettere il certificato di radiazione per definitiva esportazione.
Esiste poi il caso in cui l’auto ha subito dei danni da distruzione o incendio, e quindi si può radiare essendo ormai in completa distruzione (in genere i resti vengono smaltiti quando si trova la vettura nelle condizioni più disastrate). Anche nei casi in cui non si può recuperare il veicolo, allora sarà possibile la radiazione auto senza demolizione.
Quando l’auto è distrutta, non serve la demolizione
Nel caso, infatti, in cui il veicolo è completamente distrutto dall’incendio e non si può ricorrere alla rottamazione, allora è possibile annotare la perdita di possesso per incendio, tramite un’apposita pratica. A quel punto si può fare la richiesta di radiazione auto senza demolizione e non ci sarà più obbligo di corrispondere il bollo.
Secondo questa eventualità bisogna consegnare al PRA il certificato di proprietà originale, la carta di circolazione originale, targhe e il verbale che attesta la completa distruzione o l’inaccessibilità del veicolo.
Radiazione per esportazione all’estero del veicolo
Nel PRA è attiva una sezione dedicata a questo caso, in cui come abbiamo visto si vuole esportare in un paese straniero un veicolo, e quindi si deve prima eseguire la radiazione presso l’Archivio Nazionale dei Veicoli e dal Pubblico Registro Automobilistico.
Proprio dal 1 gennaio di quest’anno, 2020, sono in vigore nuove normative a riguardo. L’auto deve essere stata sottoposta a revisione nei 6 mesi prima rispetto alla data di richiesta di radiazione; revisione che, ovviamente, dovrà avere un esito positivo.
Questo vincolo si applica alle vetture dopo la scadenza del termine della prima revisione dopo l’immatricolazione – ad esempio dopo 4 anni dall’immatricolazione dell’auto.
Il proprietario dell’auto se vuole viaggiare con la vettura verso il paese estero di destinazione, può richiedere il foglio di via e le targhe provvisorie alla Motorizzazione – anche tramite un’agenzia di pratiche automobilistiche.
La richiesta di radiazione per esportazione può essere richiesta dopo che il veicolo è stato trasferito all’estero e immatricolato con nuove targhe straniere. Nel caso in cui l’auto si trovi all’estero ma non sia stata ancora re-immatricolata, la radiazione può essere presentata allegando la documentazione dell’avvenuto trasferimento del veicolo in un paese straniero. Queste prove possono essere il documento di trasporto per l’esportazione in un Paese UE, oppure la bolla doganale per le esportazioni extra UE.
Limiti alla radiazione auto senza demolizione per esportazione
Ci sono, comunque, delle limitazioni a questa pratica di richiesta radiazione dal PRA:
Se nel primo caso è necessario saldare le somme dovute all’Erario, nel caso di ipoteca o pignoramento, si deve presentare un atto che comprova l’assenso alla radiazione da parte del creditore.
Non è, quindi, possibile esportare la vettura e radiarla se prima non si sono “pareggiati” i conti qui in Italia.
Quanto costa la radiazione dal PRA senza demolizione
Al contrario della rottamazione, che può arrivare anche ad oltre euro di costo, la pratica di radiazione dal PRA non comporta il costo del carroattrezzi, a meno che non si debba eseguire il recupero e smaltimento del veicolo.
In ogni caso, i costi sono simili negli emolumenti ACI che costano 13,50 euro, mentre l’imposta di bollo è calcolata in 32,00 euro quando si utilizza un certificato di proprietà originale.
Se si deve utilizzare il modulo digitale NP3C – in mancanza dell’originale – la quota da versare sarà di 43,86 Euro.
Un’ultima quota è quella dei diritti DTT (Dipartimento Trasporti Terrestri) quando si procede all’esportazione in un paese UE: 10,20 euro.
La visura DTT rappresenta un documento estratto dall’archivio della Motorizzazione Civile, per visionare le informazioni tecniche dei veicoli.
Scegliere la radiazione auto per non pagare il bollo, si può?
Per chi vuole radiare il proprio veicolo per non pagare il bollo auto dell’anno corrente, questa pratica si può effettuare prima della scadenza del bollo, altrimenti si è costretti al pagamento del bollo successivo.
In pratica, si interrompe l’obbligo di pagamento della tassa automobilistica dal periodo successivo alla data del rilascio del Certificato di Radiazione. Ad esempio, se il bollo scade a marzo 2021, e viene esportato a febbraio 2021, il pagamento del bollo successivo non è dovuto. Se, invece, l’esportazione avviene nel mese di marzo, il bollo sarà dovuto per tutto l’anno 2021.
Ricordiamo che il mancato pagamento del bollo auto per 3 anni consecutivi è motivo per radiare d’ufficio il veicolo. L’ACI può accertare questa mancanza e notificare al proprietario l’inadempimento – bisogna giustificare i motivi. Se non viene dimostrato il pagamento entro 30 giorni dalla notifica, a quel punto l’ACI può chiedere la cancellazione del veicolo dagli archivi PRA.
Da qui, si può mettere in moto un meccanismo burocratico per comunicare all’ufficio della Motorizzazione il ritiro d’ufficio della targa di circolazione e delle targhe.
Contro il provvedimento di cancellazione, in ogni caso, entro 30 giorni è ammesso il ricorso al Ministro delle finanze.