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Multe stradali. Ecco le più strane.

Strano ma vero, ecco le multe stradali più improbabili.

Vieni multato e non te l’aspettavi: ignori alcuni divieti o assumi comportamenti assurdi alla guida. Ecco le multe più strane che abbiamo trovato.

Le motivazioni per prendere una multa, previste dal Codice della Strada, sono sempre “in agguato”; nel senso che spesso ignoriamo alcuni divieti e ne subiamo le conseguenze.

Oppure, come in alcuni fatti di cronaca, effettivamente assumiamo comportamenti eccentrici alla guida, tanto da dover procedere al pagamento una multa in seguito a situazioni del tutto singolari!

Multe per la guida con il trasporto animali

Come riportato tempo fa dalla cronaca, è stato multato un automobilista per questioni legate al trasporto animali. Un automobilista che transitava lungo la A11, nel tratto di Serravalle, è stato soggetto ad una multa di 361 euro per aver trasportato un cane da caccia sul sedile del passeggero e ben 6 allodole in gabbia!

In questi casi, oltre all’eccessivo trasporto di passeggeri a 4 zampe, la  multa stradale era dovuta, soprattutto, per il fatto che l’automobilista non avesse i documenti necessari al trasporto dei volatili, affidati in custodia (art. 169 – comma 6).

In effetti, per un trasporto animali non autorizzato, il pagamento della multa stradale si fa salato, anche se nel caso specifico oltre alla mancata autorizzazione, era scorretto il trasporto del cane, la revisione non era stata effettuata e la targa era quasi camuffata… insomma gli estremi per una multa.

Riguardo al trasporto degli animali domestici, infatti, come cani o gatti, questo deve avvenire “in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C.”.

Quindi, niente cani vicini al cambio, alla strumentazione auto o che, in un impeto di affetto, possano saltarti addosso durante la guida.

A proposito di animali, anche la guida di un cavallo, ovvero un esercizio di equitazione, viene disciplinato dal Codice della Strada. Strano ma vero, a rigor di logica, anche guidare un cavallo in stato di ebbrezza può provocare una multa.

E proprio a Nuoro, un uomo è stato fermato e multato per aver guidato il suo destriero da ubriaco: non conta il mezzo, bensì lo stato di lucidità con cui lo si si conduce!

In tal caso, procedura similare a quella degli automobilisti: cavallo affidato in custodia per ricondurlo in stalla e sanzione amministrativa di 100 euro.

Carroattrezzi e multe: non sempre si è esenti

In questo caso l’automobilista non è neanche alla guida ma la propria auto giace sulla corsia preferenziale, sul carroattrezzi del soccorso stradale… beh, è successo sia a Roma sia a Genova che ad Orvieto, di ricevere una sanzione amministrativa proprio perché il carroattrezzi transitava sulla corsia preferenziale.

Quindi attenzione, non solo il servizio di soccorso stradale prende la multa, ma anche l’automobilista!

Finestrino aperto: ladro o vigile in agguato

Non solo malintenzionati, ma anche forze dell’ordine. Ovvero, nel caso in cui si lascia un finestrino aperto dell’auto in sosta, non ci si deve preoccupare solo di chi potrebbe approfittarne ma anche di eventuali multe stradali!

È accaduto a Viterbo, dove un’automobilista è stato sanzionato con il pagamento multa di 41 euro per aver lasciato la sua auto con il finestrino anteriore abbassato. Il Codice della Strada prevede che il conducente abbia predisposto tutte le operazioni di cautela per non lasciare l’auto in balia dei ladri (art. 158), addirittura con la possibilità di favoreggiamento al furto!

Quindi, attenzione a chiavi lasciate attaccate, auto aperte, finestrini non chiusi… il Codice recita “Durante la sosta e la fermata il conducente deve adottare le opportune cautele atte a evitare incidenti ed impedire l’uso del veicolo senza il suo consenso”.

Sempre riguardo alle soste vietate, inoltre, il caso eclatante sembra quello di Milano, in cui si viene  multati per essere stati sorpresi in auto con una salma  e privi dell’idoneità sanitaria. Ebbene sì, almeno 3.098 euro da pagare secondo il regolamento di polizia mortuaria, che ipotizza un giro di onoranze funebri senza licenza, evidentemente.

Parcheggio e multe, attenzione alle tempistiche e… alle risposte

Uno dei casi più classici di problematiche con le multe stradali, come almeno tanti automobilisti riportano, riguarda la circostanza per cui  mentre si parcheggia sulle strisce blu e si scende per andare al parchimetro, il vigile di turno potrebbe multare la propria auto priva di contrassegno. Anche qui, strano ma vero, è accaduto più volte!

Qui, ovviamente, va contestata la multa attraverso il ricorso al Giudice di Pace o Prefetto, in modo da mostrare gli orari della contravvenzione e quelli del contrassegno.

Non solo è necessario essere attenti alle tempistiche di pagamento del contrassegno di parcheggio ma anche ai propri… toni. Già, perché una vecchia norma del Codice Penale, impone una sanzione per chi bestemmia offendendo la “Religione di Stato”.

Dal 1999 è stato cancellato da tale codice come reato ma, in realtà, formalmente è presente nel Codice della Strada come sanzionabile a livello amministrativo: “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309. […] La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.”.

Per questo, in caso di imprecazioni con bestemmia, attenzione o il vigile può multare persino le esternazioni di disappunto.

Ci sono, però, anche i casi di buonsenso da parte della normativa, ovvero il pagamento di una multa può essere annullato per stato di “necessità”.

È accaduto varie volte che, essendo multati per eccesso di velocità, gli automobilisti abbiano fatto ricorso presentando la propria cartella clinica. Ebbene sì, per alcune patologie come l’incontinenza, chi ne soffre può fare appello a tale necessità per pigiare l’acceleratore.

Ovviamente, non è un invito a sfrecciare oltre i chilometri consentiti ma, entro minimi limiti di eccesso, è possibile recriminare il proprio stato di necessità tramite certificato medico.

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